29/12/17

HYGGE LIFE

HYGGE LIFE

29/12/17

Da Oslo a Bergen, una meravigliosa pazzia!


 

E’ da tempo che non scrivo, e voi che mi seguite meritate più di qualche secondo buttato lì e nulla da dire se non ripetizioni e scopiazzature (che non fanno parte di me), quindi, ho atteso il momento giusto per riprendere a scrivere e a raccontarvi qualcosa di bello. Eccomi qui! Sento la necessità di raccontarvi il mio Viaggio in Norvegia. Sono riuscita a visitarne solo una parte, ed è stata una meravigliosa pazzia! Io e il mio vagabondo abbiamo prenotato il volo in uno dei periodi più border line in assoluto. Intendo dire che siamo partiti a metà novembre e in questo periodo non sai preventivare che cosa potrai incontrare in quella terra. Noi abbiamo trovato di tutto. E’ stata adrenalina pura. Per noi viaggiare è sempre adrenalina ma questa volta abbiamo toccato alcuni limiti. Innanzitutto il tempo dedicato al viaggio come sempre non è stato molto, sono stati tre giorni in cui abbiamo deciso di noleggiare l’auto e percorrere uno dei tratti stradali più belli al mondo. Sto parlando della strada che collega Oslo a Bergen. E’ un tratto stradale folle. Ci si addentra tra le montagne, si costeggiano laghi e si attraversano fiordi che trafiggono rocce fitte e imponenti. Voi vi chiederete dove stia la pazzia. La pazzia sta nel decidere di percorrere questa strada in una stagione in cui potrebbe splendere il sole con temperature freddine permettendoti di vedere paesaggi meravigliosi in tutta tranquillità oppure di assistere alle peggiori intemperie che si possano incontrare. Per noi è avvenuta la seconda possibilità, abbiamo dovuto affrontare: piogge intense, grandinate (e ripeto…grandinate…a novembre!!), sole splendente (anche se per poche ore) e… due bufere di neve! Giuro, non una ma due! Nonostante tutto ne è valsa la pena. Se vi capiterà di percorrere questa strada, sovente vi domanderete come si possa vivere in quelle zone in cui regna il silenzio e la natura a volte prende il sopravvento. I punti di arrivo di questo percorso sono due città diverse ma entrambe molto attraenti.




BERGEN è la seconda città della Norvegia per grandezza ed è la porta dei fiordi. Il quartiere di Bryggen vi affascinerà, si può definire il cuore pulsante della città. Un tempo tra il XIV e il XVIII secolo la Lega Anseatica possedeva all’interno di queste strutture colorate in legno le sedi dei commercianti, oggi è Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Bergen non è solo questo! Il Fish Market, la funicolare, Il Kode (il museo d’arte di Bergen) e le botteghe vi faranno respirare un’aria diversa. Il clima muta con grande facilità e vi assicuro che anche la pioggia rende questa città ancora più bella. A Bergen abbiamo assaggiato la carne di renna e vuoi la tenerezza dell’animale e il gusto per i miei gusti troppo saporito non mi ha lasciato un grande ricordo. Comunque da provare!



Lungo il tragitto non perdetevi una visita veloce alla chiesa in legno a Heddal …. Pazzesca!


OSLO è modernità e design, è cultura ed è sorprendente constatare come la natura si leghi perfettamente alla città. Lo sfondo del fiordo di Oslo e le verdi colline intorno, creano una cornice meravigliosa. Oslo pulsa di cultura, arte, spiagge e parchi in cui rilassarsi. Sembra che gli abitanti non sentano il freddo ed anche in autunno inoltrato con 2 gradi sotto lo zero non perdono tempo a godere delle poche ore di luce per affrontare lunghe passeggiate. Munch è stata un’ulteriore scoperta, ho apprezzato profondamente le sue opere e ho potuto conoscere meglio la sua vita. Non perdetevi la visita alla Galleria Nazionale in cui ammirare non solo alcune sue opere ma anche molte altre tra cui Modigliani, Picasso, Monet,… Passeggiate nel parco circostante alla Fortezza di Arkeshus: domina l’intero lungo mare. Questa struttura militare è l’attrazione architettonica più importante di Oslo.





Non potete perdervi la visita al Teatro dell’Opera, è una struttura di design moderno che all’esterno vuole ricordare il ghiaccio; è pazzesco poter camminare su tutto il tetto (studiato per essere calpestato) godendo di un panorama unico sull’Oslo Fjord. Lasciatevi meravigliare anche dal suo interno perfetto.



Alla sera rifocillatevi a Mathallen, edificio industriale in cui troverete il mercato alimentare di Oslo è un centro per la cultura alimentare. Lì potrete accomodarvi tranquillamente ai tavoli e farvi servire piatti provenienti da ogni parte del mondo. È tutto freschissimo e io ho trovato superlativa la zuppa di pesce. Pesce freschissimo e un sapore molto differente dai nostri mi hanno scaldata in quelle fredde sere di novembre. Qui potrete degustare piatti pazzeschi risparmiando anche qualcosina.



Oltre all'incognita del meteo in questa terra bisogna essere pronti a spendere moltissimo! È in cima alla classifica delle città più care del mondo e rimarrete stupiti dal costo di una normale colazione. Preparatevi! La Norvegia è fredda ma non so' per quale ragione vi scalderà il cuore ed i pensieri. Quell’insolita solitudine e silenzio che incontrerete nel lungo tragitto Oslo – Bergen vi stupirà ma vi aiuterà a ritrovare un po’ di quella pace che sempre più raramente riusciamo a vivere a causa della vita frenetica che conduciamo. Vi sembrerà di vivere in un altro mondo ma sentendovi perfettamente integrati. Questo è il Nord Europa, questa è per me la Norvegia!


“ Viaggiare deve comportare il sacrificio di un programma ordinario a favore del caso, la rinuncia del quotidiano per lo straordinario, deve essere strutturazione assolutamente personale alle nostre convinzioni.” 
Herman Hesse


26/08/17

L’ORO VERDE.

L’ORO VERDE.

26/08/17

Irrefrenabile voglia estiva


In estate è immancabile un profumo ed un gusto… Il basilico! Lo amo alla follia e mi è capitato di mangiarne talmente tanto da stare male ed essere turbata da problemi digestivi non indifferenti (sich!). Io però, non riesco proprio a rinunciare a tanta meraviglia. Per me il basilico è estate ed è una delle prime piante che coltivo ogni anno nel mio orto. Non disperate perché vi assicuro che cresce una meraviglia anche dentro ad un vaso in balcone. Il lato migliore delle verdi foglie è espresso nel sublime pesto ligure. Premetto che io sono piemontese e non voglio offendere la ricetta originale ma, anche io ne ho una mia versione che per praticità preparo in grandi quantità in modo che, gelandolo in pratici barattoli, io possa godere del sapore dell’estate anche in pieno inverno. Allora, che ne dite di provare a farlo? Vi assicuro che quando le temperature basse non ci danno tregua, un piatto di trofie al pesto sarà un sapore che apprezzerete moltissimo, soprattutto se vi ricorderà l’estate trascorsa. La mia ricetta è una versione un po’ più digeribile e leggera perché vario la ricetta omettendo l’aglio e il pecorino che purtroppo non amo. Quindi non ci sono scuse! Fate in fretta a farlo, prima che le temperature si abbassino e il basilico fresco diventi irreperibile. 

 PESTO LEGGERO

 Ingredienti per 4 vasetti: 

 80 gr. foglie di basilico 
50 gr. parmigiano reggiano 
30 gr. pecorino (se non amate questo sapore, aggiungete la stessa quantità di parmigiano reggiano) 
30 gr. pinoli 
150 gr. olio di oliva 
Sale q.b. 

Procedimento: 
Prima regola per fare un ottimo pesto è: Mortaio e pestello nulla di elettrico!! Solo così il pesto non diventerà nero. Sò che ci vuole tanta pazienza ma con gli attrezzi elettrici si richia il surriscaldamento delle lame che annerisce inevitabilmente il basilico. E poi, diciamolo pure…. Il sapore è diverso!! Si inizia selezionando le foglie più belle, si lavano e si asciugano con molta cura. Si sminuzzano per mezzo del mortaio e del pestello. Tritate il parmigiano e il pecorino, unite i pinoli. Unite tutto al basilico tritato ed aggiungere un pizzico di sale e l’olio. Versare il pesto nei vasetti e coprite l’ultima parte del vasetto con dell’ottimo olio di oliva ( io amo aggiungere l’olio extravergine). Chiudete bene e congelatelo. Quando avrete voglia di questo sapore ricordatevi di scongelarlo qualche ora prima!!!


Diciamolo pure, questa non è la ricetta tradizionale ma vi assicuro che è squisito. Io lo utilizzo come condimento di molte mie ricette ma imbattibile rimane un bel piatto di linguine! Un abbraccio.

29/07/17

LA PROVENZA DAI MILLE COLORI

LA PROVENZA DAI MILLE COLORI

29/07/17



- Non solo lavanda ma una terra fatta di mille sfumature -


Terre colorate di Roussillon

La Provenza è una parte della Francia semplicemente meravigliosa. La maggior parte delle persone la immaginano con la predominanza dei colori della lavanda, ma pochi sanno che la Provenza è caratterizzata anche dai colori della terra che vanno dall’ocra al rosso. Oggi vi racconto uno degli itinerari che preferisco della tanto amata Francia: la terra delle ocre. Nel parco del Luberon potrete addentrarvi in un percorso insolito in cui non si ammirerà esclusivamente la lavanda ma rimarrete abbagliati dai colori che verranno sprigionati dalla terra di questa parte di Francia.


Roussillon 

Roussillon è un piccolo borgo che vi sorprenderà. Viene anche chiamato il Villaggio dell’ocra, è un paese ricco di cave dalle quali si estraggono le terre coloranti naturali. Il primo impatto vi lascerà stupiti, i vicoli del piccolo paese vi faranno scorgere case dalle tante sfumature che appaiono perfettamente in sintonia con i colori della terra circostante. Sembrerà di essere all’interno di una tavolozza di colori di un pittore; il culmine lo potrete vivere percorrendo il Sentiero delle Ocre – Chaussée desGéants - nel quale la terra passerà da colorazioni rossastre, ocra e violetto in un battito di ciglia. Il momento migliore per percorrere il sentiero (ve ne sono due: uno di circa mezz’ora e un secondo di circa un’ora) è al mattino quando il sole batterà sulle pareti di questi giganteschi funghi formati dall’erosione e la temperatura sarà accettabile. Vi converrà utilizzare scarpe chiuse se non vorrete ritrovarvi con i piedi tutti dipinti…consiglio che tra l’altro io non ho seguito e che con le Birkenstock addosso mi sono ritrovata praticamente a piedi nudi tra la terra colorata e fine, e, se devo essere sincera, mi sono divertita come una bambina!! Non dimenticate di passeggiare tra i vicoli del Villaggio, troverete botteghe con prodotti tipici e oggetti realizzati con i pigmenti estratti dalle loro cave.


Vicoli del villaggio


Sentiero delle ocre


Io e il mio vagabondo


Il nostro percorso è proseguito verso Senanque per godere finalmente dal vivo, della meravigliosa immagine che sovente ho trovato rappresentata nei libri e nelle cartoline. Parcheggiata l’auto e passeggiato per qualche metro tra i filari di lavanda, di fronte ai miei occhi si è materializzata l’Abbazia (Abbaye Notre Dames de Senanque), lineare e perfetta, contornata in ogni suo lato da piante di lavanda: magia pura. Ho sognato per molto tempo di fare visita a questo luogo austero ma dolce e solo lì mi sono resa conto che senza Photoshop o abili capacità di fotografi quell’immagine che stavo vedendo con i miei occhi era la più bella che avessi mai visto. Da non perdere!


Abbaye Notre Dames de Senanque 

Al termine della nostra giornata ci siamo recati a Murs, piccolissimo paesino arroccato e molto suggestivo in cui ho prenotato una camera per trascorrere la notte. In questo paese non vi è nulla, ma vi assicuro che merita una visita veloce. Ci sono abitazioni provenzali caratteristiche e c’è un albergo che vi consiglio vivamente. E’ delizioso! Le camere sono pulite e molto studiate nei dettagli, la colazione è superlativa e i proprietari sono gentilissimi. Si chiama LE CRILLON (Rue du brave crillon – Murs) e vi assicuro che lo troverete perché penso sia tra le poche strutture presenti.


Arrivo nella splendida camera di Le Crillon. Una grande sorpresa!


Murs


Murs 

Abbiamo atteso la sera per ammirare il paese di Gordes. Erge su di una roccia e vi sembrerà famigliare, infatti è diventato famoso anche grazie ad un film di Russel Crow – Un’ottima annata – in cui è stato ambientato. Dopo aver visitato il paese, aver scorto viuzze ed ammirato la piazza principale con la sua fontana e la roccaforte, ci siamo fermati a cenare ammirando le meraviglie di questo paese illuminato.


Gordes


Gordes 

Questo è un itinerario che vi impegnerà per due/tre giorni. Valutate che in qualunque direzione voi decidiate di andare, queste zone offrono molte sorprese. Prossimamente vi racconterò altri itinerari brevi che potrete unire a questo per soggiornare più tempo in terra francese. Oltre ad essere l’itinerario dei colori è anche un itinerario dei sapori: godetevi le specialità provenzali e non dimenticate di acquistare la riserva invernale di miele alla lavanda! Il mio preferito… Chissà con che cosa di bello ci riempiremo gli occhi nel prossimo itinerario in Francia? Preparatevi… Io ora mi libero dalla polvere colorata e soffice di Roussillon… Un abbraccio. E 

 “Ogni mio ricordo è ambientato nel raggio di 100 metri da questo preciso punto. E sono bei ricordi? No. Sono meravigliosi.” 

Tratto dal film “Un’ottima annata”

06/06/17

BISCOTTI MIX & EAT

BISCOTTI MIX & EAT

06/06/17

 

Pochi giorni fa ho lamentato la mancanza di TEMPO. Capita solo a me?? Non riesco a stare al passo. I mille impegni lavorativi, sociali e famigliari mi impediscono di godermi le cose che più adoro fare, in particolar modo, VOI! Oltretutto la primavera e l’imminente arrivo dell’estate portano con sé milioni di impegni ed eventi ai quali proprio non riesco a rinunciare. Il risultato? Trascuro tutti! Compresa me stessa… L’unica cosa a cui proprio non riesco a rinunciare è il cibo. A costo di fare i salti mortali per preparare le pietanze che più adoro il tempo cerco di ricavarmelo. Oggi vi confido una ricetta velocissimissimissima che io con la bella stagione sfodero per godere di colazioni e snack cioccolatosi ma impiegando pochissimo tempo. Non possiamo di certo dire che sarà una ricetta perfetta per la prova costume ma, senza ombra di dubbio alcuna sarà perfetta per la prova “tempo” che questa stagione tocca proprio tutti. In America, qualche anno fa, mi sono nutrita di giganteschi cookies e al mio ritorno ho ricercato la ricetta perfetta, ma solo dopo alcuni inevitabili fallimenti ho trovato la ricetta più veloce e gustosa. Il bello è che io non riesco a non mettere il cioccolato ma vi assicuro che se lo sostituite con nocciole, frutta secca, mirtilli , …, la ricetta sarà comunque spaziale. Bastano pochissimi gesti e ingredienti gustosi per preparare questa ricetta meravigliosa. 

BISCOTTI MIX & EAT
 -per 8 biscotti- 

Ingredienti: 
175 gr. farina 
150 gr. burro 
120 gr. zucchero (possibilmente di canna) 
2 uova 
½ cucchiaio di lievito (oppure mezza bustina di lievito) 
Sale 
180 gr. di cioccolato

Preparazione: Nel mixer frullate la farina, lo zucchero, il burro ammorbidito, il lievito, il sale. Una volta raggiunta la consistenza granulosa, aggiungete le uova. Su un asse tagliate a tocchetti grandi il cioccolato. In una ciotola mescolate il composto ottenuto con il mixer ed il cioccolato. Su una teglia rivestita con carta forno e con l’ausilio di un cucchiaio fare delle porzioni ben distanziate di impasto. Cuocete in forno preriscaldato a 180° per circa 15 minuti. Io per ingolosire ulteriormente l’impasto mescolo due cucchiai di cocco tritato. Una libidine! Ricordate che questi biscotti possono essere preparati con l’ingrediente che più preferite. E’ sufficiente sostituire il cioccolato con ciò che gradite. L’importante è non cambiare gli altri ingredienti. Con questi biscotti il tempo non sarà più un problema, vi basteranno 20 minuti per prepararli e ve ne resteranno molti altri per godervi gli affetti e rispettare tutti i vostri impegni.

15/04/17

MATERA

MATERA

15/04/17


- La città dei Sassi e dell’accoglienza -




La scorsa settimana io e il mio vagabondo siamo partiti per un week end on the road ed abbiamo percorso una piccola parte della Puglia e una microscopica parte della Basilicata. Prossimamente vi narrerò tutte le tappe in uno specifico post, ma oggi non posso proprio non dedicare ampio spazio ad una città per la quale ho subìto un vero e proprio colpo di fulmine, proprio come capita in amore. Avete presente quando affronti senza aspettativa la vita e tutt’ad un tratto quando pare che nulla o nessuno possa meravigliarti, ecco che Cupido sfreccia una delle sue affilate frecce infilzandoti per bene….rende l’idea? Vi è mai capitato? A me sì! Mi sono innamorata di colpo: di Copenaghen, del Bryce Canyon, di Buenos Aires, di Taormina, e… di MATERA. Prima di partire per questo week end non ho avuto modo, ma soprattutto il tempo, di dedicarmi allo studio della città; questo è stato un aspetto che si è rivelato molto positivo. La mia impreparazione ha fatto sì che ci facessimo trasportare dalla città e dalla gente del luogo. I materani sono speciali! C’è chi ci ha aperto le porte di casa senza conoscerci, c’è chi ci ha accompagnati al ristorante del quale non trovavamo traccia, anche se l’ora era ormai tarda e la direzione era opposta a quella che la nostra accompagnatrice improvvisata stava percorrendo. Abbiamo ricevuto molte scuse da un uomo dai capelli bianchi luminosi perché il ponte tibetano (che permette di giungere a piedi al belvedere) era chiuso. Con tutte queste scuse io e Matteo ci siamo sentiti piccoli. Piccoli perché se qualche turista in Torino mi chiedesse il perché il tal museo sia chiuso, liquiderei semplicemente con “mi dispiace è chiuso” ma, non me ne dispiacerei al punto da interrompere ciò che in quel momento sto facendo per dare le opportune spiegazioni affinché il turista possa capire e accettare l’alternativa. Sì, quel uomo gentile, ci ha anche spiegato l’alternativa a quella passeggiata di due ore che ci eravamo immaginati di fare. Se i materani sono così potete immaginare che meraviglia è il luogo in cui queste persone vivono. Incontaminato, suggestivo e luminoso. La roccia che circonda questa città lucana è comunemente chiamata tufo, essendone le montagne circostanti molto ricche ed essendo una pietra malleabile, nel passato è stato naturale per gli abitanti del luogo scavare in quelle rocce per costruirsi un’abitazione. Queste numerose abitazioni hanno creato viuzze e cunicoli che si collegano tra loro trasformando così una città magica che pare essere un vero e proprio presepe. Tra questi cunicoli si possono ammirare anche chiese scavate nella roccia “calcarenite” e se è possibile attraversare il ponte tibetano e la buona volontà vi accompagna, potrete raggiungere il belvedere (cima del canyon) da cui potrete godere la migliore veduta su Matera. Imperdibile! Per i più pigri è possibile raggiungerlo anche in auto procedendo in direzione Taranto uscendo da Matera. Le auto nei Sassi sono bandite e ci si muove comodamente a piedi. Vi renderete conto di non avere bisogno di nulla se non di un comodo paio di scarpe. Non vi servirà altro. Perdetevi addentrandovi nel Sasso Caveoso e nel Sasso Barisano. Non vi dirò dove andare perché lo capirete da soli. Fidatevi!







Ho deciso di non indicare né un percorso né luoghi precisi da visitare perché sarete voi che capirete dove andare, ma… in due luoghi ho lasciato un pezzetto del mio cuore. Mi sento di consigliarvi un ristorante ed una casa vacanza. Luoghi fatti non solo di meraviglie per gli occhi ma soprattutto di persone. Innanzitutto vi consiglio “Le Stelle nei Sassi” e "La Seta nei Sassi", vi accoglierà la padrona di casa Lucia: dolcezza, gentilezza e amore per la sua città, hanno reso il nostro week end migliore. Le abitazioni offerte ai turisti sono splendide. Si trovano in una posizione strategica nel Sasso Caveoso, curate nei minimi dettagli. Sono state ricavate da abitazioni tradizionali scavate nel tufo. Dall’abitazione in cui abbiamo alloggiato, si può godere di una vista che mozza il fiato. Esperienza indimenticabile dormire nei Sassi, complici anche le attenzioni ed i manicaretti di Lucia. Il ristorante di cui vi ho accennato in principio si chiama La Cola Cola. In questo ristorante oltre a godere di una vista mozzafiato potrete assaporare i piatti della vera cucina tradizionale lucana. La gentilezza del personale vi permetterà di trascorrere una splendida serata.





“Chiunque veda Matera non può non restarne colpito, tanto è espressiva e toccante la sua dolente bellezza” 
Carlo Levi

20/03/17

L’ARTE DELLA TECNOLOGIA

L’ARTE DELLA TECNOLOGIA

20/03/17

- Simona Aversa -




Nella vita non avrei mai pensato di poter aprire un blog. Innanzitutto sono una persona estremamente riservata e superare questo aspetto è stato molto complicato, ma, ancor di più non avrei mai pensato di potermi addentrare in questo mondo chiamato tecnologia. Il merito è soprattutto di una persona che ha reso questo mondo semplice ed immediato. Conoscendo lei ho appreso l’esistenza di un arte fatta di caratteri, colori e immagini delicate e ricercate. Lei è la dolce Simona Aversa ed il suo magico mondo è Ma Petite Home. Vulcanica e solare ma soprattutto paziente e capace di creare di tutto con due soli strumenti - il computer e le mani. È capace di esaudire le richieste più disparate. Partecipazioni, biglietti augurali, inviti, biglietti da visita,… tutto personalizzato. Adora creare i kit party per le feste dei più piccoli: colori pastello, pois, animaletti dolcissimi e nuvolette..…in effetti, come si fa a non adorarli?













E se ci soffermiamo sui suoi lavori legati alla costruzione di design blog, bhè… non ci fermiamo più! Ve la ricordate la Signora Fletcher de La signora in giallo, imperterrita davanti alla sua macchina da scrivere a pigiare tasti? Lei mi ricorda proprio la protagonista di questo telefilm con la differenza che davanti a sé non ha più una macchina da scrivere ma un monitor fatto di luci e colori che grazie al suo estro ed alle sue capacità, crea arte tecnologica studiata nei minimi dettagli. La bellezza dei suoi lavori è data da ciò che lega la sua arte al più tradizionale dei doni, che nonostante i tanti monitor di cui si contorna, non le manca mai “il sorriso”! Ecco come la semplicità e la delicatezza creano uno stile. Un abbraccio. E



“Ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia” 

Arthur C. Clarke

14/02/17

COPENAGHEN

COPENAGHEN

14/02/17


Hygge e fiabe in un’unica città.





Avete mai visitato città in cui vi è sembrato di averle già vissute e di sentirvi perfettamente a proprio agio tra le vie e gli abitanti? A me sì! Copenaghen mi ha letteralmente conquistata e non c’è momento in cui penso a quella città che non mi venga voglia di ripartire. Il tutto è iniziato con uno splendido “Can I help you?” rivoltomi da una dolcissima ragazza danese. Naturalmente bionda e sorridente come tutti immaginiamo quando pensiamo alle popolazioni dei paesi scandinavi. Quella domanda di cortesia è stata la prima di una lunga serie. Infatti, la gente per strada vedendomi vagare per la città da sola, mi veniva subito incontro non appena estraessi la mappa per potermi orientare. Proprio così: è una città da vivere e scoprire anche in solitudine! Nonostante io fossi con mio marito, i suoi impegni lavorativi mi permettevano di stare con lui solo alla sera ed io non mi sono certo rifiutata di visitare la città da sola. Anzi! Sono rimasta entusiasta! E’ una città a misura di donna. Chi ama camminare come me, può visitare tutta la città percorrendo splendide passeggiate o in alternativa si può optare per la bicicletta per vivere la città con maggiore comodità . Non ho mai nascosto la mia grande passione per tutto ciò che è scandinavo. Il cibo (uno dei miei cibi preferiti è il salmone affumicato…), l’atteggiamento di questo popolo: riservato ma accogliente, la loro cultura, l’arredamento, l’importanza che danno alla famiglia e il loro modo di essere Hygge. Io amo tutto ciò che Hygge!! Vi starete chiedendo se sto impazzendo e il perché scrivo parole apparentemente senza senso? Ebbene no! Hygge è una specifica parola che descrive uno stile di vita che i paesi scandinavi adottano. In particolare è l’arte di vivere danese ed ho potuto viverlo pienamente. Non vi dovrete meravigliare se alle finestre vedrete, non appena fa scuro, candele accese – la luce vivente, tanto cara ai danesi - e lanterne, decorazioni scandinave, angeli che riscaldano l’ambiente e conversazioni animate di persone che sorseggiano un glogg (vino caldo). Non solo nelle case degli abitanti di questa città ma anche nei bar e nei ristoranti, sentirete questa speciale accoglienza. Penso sia il loro modo per combattere i lunghi mesi senza sole ed i rigidi inverni.






Ora vi suddivido il mio itinerario, improvvisato ma molto azzeccato, in alcuni punti a mio parere imperdibili della città. Giunti all’aeroporto di Copenaghen ci ritroviamo comodamente nel pieno centro in pochi minuti grazie ai puntuali ed efficienti collegamenti: noi abbiamo utilizzato la metropolitana. STROGET E IL QUARTIERE LATINO: è una via principale pedonale dalla quale si può vivere il centro storico. Da qui si dividono strade e viottoli pieni di negozi e artisti di strada che vi accompagneranno ai molti punti di interesse. Vi consiglio una buona merenda con dolcetti danesi e un buon cappuccino d’asporto da sorseggiare per la Stroget ed iniziare a prendere dimestichezza con il luogo orientandovi. Da qui potrete ammirare la città medievale (da Nytorv a Gammel Torv) e il Quartiere Latino. Interessante è salire sulla Torre rotonda – Rundetarn – il più antico osservatorio europeo funzionante, che salendo la sua scala elicoidale vi permetterà di avere un’ottima visuale per buona parte della città. CHRISTIANSBORG SLOT: rimarrete impressionati dalla grandezza del grande palazzo che ospita il parlamento danese, l’ufficio del primo ministro e la corte suprema. Poco distante si può ammirare il BORSEN, l’edificio della Borsa. Dall’edificio svetta una guglia alta 56 metri formata dalle code intrecciate di quattro draghi. Molto particolare…


NYHAVN: il canale affascinante con case colorate di tinte pastello in stile olandese e le barche attraccate, che assumono stile di abitazione o ristorante e che rendono questo luogo incantevole. Fu costruito nel Seicento per collegare il porto al centro città. In questo canale pare di vivere in una favola e si possono assaporare i migliori smorrebrod della città.



AMALIENBORG: Amalienborg Slot è la residenza invernale dei reali, grazioso è assistere al cambio di guardia alle 12. Le guardie reali molto signorili con la loro uniforme blu ed il loro colbacco nero. SIRENETTA - KASTELLET: Kastellet è una fortezza a forma di stella ed uno dei siti storici più suggestivi della città. La sirenetta è sicuramente il simbolo di Copenaghen, la statua in bronzo è stata voluta dal patron della Carlsberg e realizzata da Erikssen nel 1913. Il legame è sicuramente con la favola di Andersen, ma Carlsberg volle in realtà far rappresentare sua moglie, una esile ballerina. A mio parere trascurabile… ma vuoi o non vuoi, pensando a Copenaghen è una delle prime cose che saltano subito alla mente.




ROSENBORG SLOT - NORREPORT: In questo quartiere troverete: bancherelle, gallerie d’arte, bar e ristoranti. In particolare potrete scoprire tutti i prodotti locali nello splendido mercato coperto di Torvehallerne. Meraviglioso è Rosenborg Slot, il castello in stile rinascimentale olandese (residenza estiva) che dal 1838 la famiglia reale aprì al pubblico facendolo diventare un museo. Io ho adorato il suo esterno, uno splendido castello contornato da giardini curati in cui fermarsi a godere il panorama e a riposare le gambe ormai stanche per i molti passi.


CHRISTIANSHAVN: è il quartiere dei canali che consiglio vivamente di scorgere e scoprire con un bell’itinerario organizzato su un battello predisposto per i tour. Sarà splendido vedrete! Scorgerete anche l’Opera, il magnifico e recente (2004) edificio disegnato da Henning Larsen. CHRISTIANIA è una comunità alternativa ed autogestita fondata nel 1971 da un gruppo di hippy e anarchici. Occuparono una base militare abbandonata ed è una comunità che basa il loro modo di vivere sul collettivismo. Sarà molto particolare passeggiare nei loro giardini hyggelig. Non può assolutamente mancare una visita a TIVOLI! È emozionante ritornare bambini in questo parco dei divertimenti tra i più antichi del mondo. Le giostre sono fiabesche ed è un susseguirsi di spettacoli. E devo dire che cenare in un localino caratteristico al suo interno renderà la serata molto romantica. Ricordate, se amate il brivido, di fare un giro sullo Star Flyer, una delle giostre più alte del mondo che gira velocemente a 80 metri di altezza.



Una volta rientrata a casa mia ho realmente compreso che cosa significasse l’hygge, un sentimento assolutamente da non perdere. Vivetelo addentrandovi tra le persone e seguendo le loro tradizioni. Capirete inoltre, perché uno dei migliori e più conosciuti scrittori di fiabe al mondo sia proprio nato qui!








Istruzioni per un viaggio perfetto a Copenaghen: 

- Portate con voi scarpe comode e una giacca a vento a seconda della stagione.
- Informatevi sul meteo previsto nei giorni in cui farete visita a questa città splendida ma fresca. 
- E’ una città molto cara quindi “sappiatelo”… nonostante ciò, molte attrazioni turistiche sono gratuite. 
- I bagni pubblici sono perfetti, non temete. 
- Fate una bella scorpacciata di salmone e aringa. E acquistate i loro dolci tipici da portarvi a casa. Vi aiuteranno a sopravvivere alla mancanza di questa città. 
- Se vorrete risparmiare sul costo dell’albergo, considerate i loro ostelli, i danesi hanno una vera e propria cultura per gli ostelli. Sono strutture modernissime e con tutti i comfort degni di alberghi a 4 stelle. 

Un abbraccio. E 

 “Tu, Terra dove sono nato, e dove è la mia casa, terra delle mie radici,…, dove la lingua è dolce come quella della madre… tu ventosa costa danese dove i cigni fanno il nido … ti amo Danimarca, terra natale.” 
HC Andersen