29/10/15

ARTE INASPETTATAMENTE...

ARTE INASPETTATAMENTE...

29/10/15

            

Olga Blandano – quando il crochet diventa arte.




Finalmente, come promesso poche settimane fa, inizio questa nuova “rubrica” mensile in cui vi presento artigiani, creativi, artisti che mi hanno colpita ed emozionata. 
Come prima protagonista ho deciso di presentarvi una creativa solare ed incontenibile nel suo entusiasmo, aspetto che mi fa impazzire! Lei è Olga! Olga Blandano… 
Ho sempre pensato che l’uncinetto, la maglia, il punto croce,… fossero datati e che poche persone fossero in grado di rinnovarli uscendo dalla creazione dei classici quadretti o quei centrini che sinceramente a me mettono un pochino di tristezza. Non ho intenzione di offendere nessuno, anzi, io stessa ho centrini della mia nonna e quadretti fatti a punto croce dalla mia mamma per i quali ho un legame affettivo molto forte, ma nonostante tutto li trovo irrimediabilmente demodé. 
Per questa ragione chi reinventa ha la mia ammirazione. Ma quando nel reinventare qualcosina di un po’ datato riesco ad avvertire l’innovazione, non posso astenermi dal raccontarlo. È proprio questo che mi è capitato quando per la prima volta ho intravisto l’arte che Olga riesce a realizzare semplicemente con: ago, ferri, filo, stoffa, oggetti di qualunque tipo recuperati e l’ingrediente essenziale… la fantasia! 
Quando il crochet diventa arte ci sono il cuore e le mani di Olga! Chi la conosce sa che ad arrivare prima del suo esile fisico di mamma di cinque figli e nonna è il suo splendido sorriso e la sua energia, emozioni che io stessa ho percepito quando ho toccato con mano le sue opere. Penso che le mie parole servano a poco e neanche l’elenco dei tanti riconoscimenti ottenuti e collaborazioni avute riescono a descrivere ciò che lei crea, per cui lascio che le immagini parlino da sole.











Per chi desidera conoscere Olga può incontrarla sulla sua pagina facebook e sul blog “Pan di Stoffa”. Prestissimo nascerà un suo nuovissimo progetto Mamimood.com, un sito interamente dedicato all’incontro del crochet con l’art design… 
Ecco alcune delle sue creazioni dedicate soprattutto al mondo femminile le quali saranno le indiscusse protagoniste di questa sua nuova avventura.





Nelle creazioni di Olga si possono riconoscere la dolce tradizione della stoffa e del filo in contrasto con l’irriverenza degli oggetti di recupero adoperati per soddisfare la vulcanica immaginazione dell’artista. Contrasto invidiabile ma soprattutto inviolabile per cui… In bocca al lupo e buona vita! 
Un abbraccio. E.


“La creatività è contagiosa. Trasmettila!” 
Albert Einstein

15/10/15

CUPCAKE DUE N

CUPCAKE DUE N

15/10/15

 




L’autunno crea in me un’irrefrenabile voglia di dolcezza ed io se penso a ciò che di più possa soddisfare la mia voglia penso solo ed esclusivamente alla Nutella! E da piemontese quale sono non riesco a non unirla alla croccantezza della nocciola tonda gentile tipica della mia Regione. 
Complice di ciò che vi sto per scrivere è mio cognato e le sue nocciole. Dopo aver ricevuto in regalo un cesto di queste prelibatezze che la natura ci offre (per di più già pulite) non ho potuto far altro che mettermi ai fornelli. Ecco che cosa ne è uscito! 

CUPCAKE DUE N


 Ingredienti per 14 cupcake:

 Per la base dei cupcake 
210 gr. farina tipo 00 
165 gr. zucchero di canna 
10 gr. lievito vanigliato in polvere 
50 gr. miele 
120 gr. nutella 
80 gr. burro 
4 uova 
100 gr. nocciole 

Per la crema 
350 gr. panna liquida fresca 
35 gr. zucchero a velo 
1 bacca di vaniglia 
60 gr. nutella 

Procedimento: 

In una ciotola ampia ponete le uova a temperatura ambiente, il miele, lo zucchero, un pizzico di sale. Montate con uno sbattitore elettrico fino ad ottenere una crema gonfia e chiara. In un contenitore mischiate la farina e lo lievito. Dopo averli mescolati uniteli al composto spumoso setacciandoli. Amalgamate gli ingredienti con una spatola che raccolga bene gli ingredienti sparsi nel bordo della ciotola. Tritate a piacere le nocciole ed unitele al composto. A me piace sentire la croccantezza della nocciola, per questa ragione preferisco tritarle grossolanamente. Nel microonde fate sciogliere il burro. Una volta sciolto, incorporatelo alla nutella e mescolate fino a che otterrete una crema liscia. Versate la crema ottenuta all’impasto e girate delicatamente sempre con una spatola. Ponete i pirottini in uno stampo da cupcake e con una sac-à-poche dosate l’impasto ricoprendo fino a poco più della metà dei pirottini. 
Infornate i pirottini in forno ventilato a 160° per 25/30 minuti. 
A cottura ultimata sfornate le basi e lasciateli raffreddare. Procedete con la preparazione della crema per guarnire i cupcake. Versate in una ciotola capiente la panna montata. 
Su un tagliere ponete la bacca di vaniglia, con un coltello apritelo incidendolo ed asportate i semi di vaniglia, uniteli alla panna e montatela fino a che non sarà spumosa ma solida. 
Incorporate lo zucchero a velo setacciandolo ed infine la nutella. Coprite la crema con la pellicola e lasciatela riposare in frigo per circa 1 ora. Quando sarà rassodata inserite la crema in una sac-à-poche e riempite la superficie del cupcake. 
Decorateli e guarniteli a vostro piacere.




Vi assicuro che una merenda con un bel tea caldo ed uno di questi splendidi cupcake riscalda il cuore e rende più sopportabili le temperature che tra poco dovremo sopportare. Inoltre, se dovrete occuparvi di realizzare una torta per un evento, sistemando questi favolosi dolcetti su di una alzata, farete una splendida figura. Ogni invitato avrà la sua parte di torta e non sarete costretti a distruggere una torta per fare le fette o a dividerla in parti che non sono mai una uguale all’altra.
Insomma… Buona, di grande effetto e comoda. 
Un dolcissimo abbraccio. E

 “Ogni volta dico a me stesso che è l’ultima volta, ma poi sento il profumo della sua cioccolata calda… Le conchiglie di cioccolato! Così piccole, così semplici, così innocenti. Pensai: oh, solo un piccolo assaggio non può far niente di male! Ma poi scoprii che erano ripiene di ricco, peccaminoso... E si scioglie… Dio mi perdoni, si scioglie così lentamente sulla lingua e ti riempie di piacere!” 
(Tratto dal film Chocolat)

09/10/15

EVVIVA GLI ARTIGIANI DI "COSE" BELLE

EVVIVA GLI ARTIGIANI DI "COSE" BELLE

09/10/15


Sono pronta per riferirvi una delle novità, ma prima vi svelo un segreto… Ovunque io sia, qualora incontrassi sul mio cammino un mercatino dell’artigianato, un’esposizione di produttori locali o artisti, scultori, … non sono in grado di ignorare il tutto e procedere per la mia strada. Quindi, mi soffermo su tutto quanto queste persone riescono ad offrirmi domandando agli artigiani l’impossibile e l’insvelabile. Senza trascurare che l’acquisto di un loro oggetto mi rende più felice di una bambina il giorno di Natale. Sono matta? Mah… non penso... credo semplicemente di avere profonda ammirazione per questi artisti! 
Sta di fatto che ho pensato ad una cosa e mi sono domandata: “sarò l’unica ad essere pazza per l’artigianato?” Penso di no! E per questa ragione eccomi qua: mi piacerebbe ogni tanto proporvi un artigiano/a che con le proprie mani crea "qualcosa", o che da un’idea trasforma in elementi meravigliosi ciò a cui noi non "avremmo dato cinque lire!". 
Parlo anche di un artigiano innovativo. Unico comune denominatore è sempre la casa. In questo però mi dovrete aiutare anche voi. L’Italia è grande e meravigliosa ma sarebbe un peccato non riuscire a toccare tutte le Regioni e gli artisti presenti in esse, per cui, se qualcuno di voi conoscesse artigiani capaci, non esiti a scrivermi e a consigliarmeli. Scrivetemi un’email all’indirizzo: scosebelle@gmail.com, oppure contattatemi via facebook. Sarà interessante scoprirli ed entrare in contatto con un mondo geniale. Io non ho la fortuna di avere una manualità speciale ma vorrei poter essere una piccolissima vetrina per loro e per i nostri occhi. Ribadisco l'unico limite: vorrei che fossero artigiani di qualunque oggetto purché dedicato alla casa! 
Vi piace come idea? Spero di sì e spero che non mi facciate sentire sola nella mia strana pazzia per l’artigianato. 
Un abbraccio. E




“I grandi lavori d’arte sono come i lavori della natura, veri come le montagne, i ruscelli e i prati” 
Goethe

01/10/15

CONSIGLI A TAVOLA ... APPARECCHIARE SERENITA'

CONSIGLI A TAVOLA ... APPARECCHIARE SERENITA'

01/10/15




A chi di voi è capitato di trovarsi a dover preparare un pasto formale a qualcuno per il quale desiderava fare “bella figura” e di andare un pochino in panico? A me sì… alcune volte mi sono ritrovata, soprattutto per lavoro, a dover invitare a cena o a pranzo persone con cui ho rapporti esclusivamente professionali. Questa qualifica complica tutto quanto. Da che la preparazione di un qualunque pasto normalmente mi diverte, per questa categoria di persone la mia mente viene intralciata dai mille se e i tanti ma. Superato l’ostacolo del menù, per il quale consiglio di informarsi prima dell’appuntamento riguardo ad eventuali intolleranze o allergie, onde evitare disagi che potrebbero rovinare tutto il proseguo, devo ammettere che il panico, in passato, lo provavo soprattutto nell’apparecchiare la tavola. 
Mi ritrovavo infatti davanti alla tavola spoglia senza riuscire a capire se, come solitamente sistemavo le posate, fosse corretto o se le mettessi come capitava. I dubbi sono persistiti fino a che…un lungo interrogatorio alla mamma, alle sorelle ed una consulenza su libri ed internet mi hanno rassicurata! 
Devo ammettere che fu consolatorio comprendere che la disposizione delle posate fosse corretta, ma sconfortante risultò scoprire che utilizzavo (e continuo a farlo) solo la metà delle posate e dei bicchieri che nell’apparecchiatura chic si dovrebbero usare. Premetto che non sono una cultrice del bon ton, e che su internet o in libri dedicati alla materia troverete molti esperti che descrivono perfettamente come comportarsi a tavola. 
Vorrei, però, in queste poche righe fissare alcune regole che non guastano mai e che vanno bene per chiunque sia l’invitato. Io le seguo sempre e sinceramente mi hanno aiutata, soprattutto a non farmi sorgere più dubbi sulle posate… 
Partendo dal centro della singola postazione, sistemate: sottopiatto, piatto piano, piatto fondo e il piatto da antipasto. Il piatto per l’antipasto a volte risulta essere di forma non coincidente con quello fondo, al punto che non riesce ad essere sistemato comodamente al suo interno, pertanto, mi capita di sistemare la fondina solo successivamente all’aver consumato l’antipasto. 
Sul lato sinistro in alto sistemate il piattino per il pane (trés chic), vi evita tutte quelle briciole sparpagliate. 
Nei lati sistemate: le forchette a sinistra in progressione d’uso (le più lontane dal piatto sono quelle che verranno impugnate per prime) e a destra il coltello con la lama all’interno ed il cucchiaio, se necessario. 
Sulla parte alta del piatto collocate le posate da frutta /dessert. Il tovagliolo deve essere sistemato al centro o alla destra del piatto, piegato a triangolo o a rettangolo onde evitare di manipolarlo eccessivamente rendendolo poco igienico. Per quanto riguarda i bicchieri, posizionate in alto a destra a partire dall’interno quello per l’acqua, poi quello per il vino ed infine il flute per il vino che accompagnerà il dolce. 
Ricordatevi di lasciare lo spazio adatto tra i commensali, permettendo loro di girarsi liberamente da un lato e dall’altro senza dover sbattere i gomiti contro gli altri invitati. 
Ritengo che giusta cornice in una tavola sia data da un bel centrotavola, non troppo alto al fine di non impedire la conversazione, e da un ferma tovagliolo sobrio. 
Questi due elementi renderanno la vostra tavola ancora più curata! Io devo ammettere che rispetto a queste mere formalità materiali, penso che la cosa più importante a tavola sia l’educazione: non sopporto infatti il cellulare sul tavolo, il fumo e il piluccare le pietanze da tutti i piatti. 
So che non bisognerebbe augurare “buon appetito” a tavola ma io proprio non riesco ad assecondare questa regola del bon ton, per cui, auguro a tutti dopo queste fatiche per i preparativi, meravigliose conversazioni, grandi risate ed un gustosissimo buon appetito! 

Un abbraccio. E.





"Invitare qualcuno a pranzo significa occuparsi della sua felicità finché sarà sotto il nostro tetto.”

Anthelme Brillat Savarin