Ben arrivato agosto!
Agosto è senza ombra di dubbio il mese in cui si viaggia di più, e si cerca di stare il meno possibile a casa: che sia una gita di un giorno, alcuni giorni, una settimana o più, la maggior parte di noi sentirà quella splendida sensazione di libertà che solo un viaggio può regalarci.
Durante i miei viaggi cerco di scoprire la musica tradizionale del luogo che visito.
Molti di noi non considerano questo aspetto ignorando la grande cultura che portano con sé i ritmi ed i suoni locali. Vi consiglio di farci caso e vi meraviglierete al punto che, sarà un tassello che per ogni vostro successivo tour sarete obbligati a considerare.
Nonostante questa mia personale ricerca, ogni mio viaggio è accompagnato da una playlist contenente brani che negli anni mi hanno seguita durante le mie vacanze e che all’ascolto delle prime battute riescono a rievocare spiagge, sabbia, sole,… pur ritrovandomi nel grigiore della Pianura Padana durante il mese di febbraio! Insomma, gironzolando per il mondo o per la nostra splendida Italia porto sempre con me questo pezzetto di casa.
In realtà ne ho una per ogni periodo dell’anno, ma oggi vi svelo solo i brani che caratterizzano le mie estati (eccetto alcuni decisamente recenti). Non aspettatevi nulla di musicalmente complicato, anzi! Semplicemente, se non avete la fortuna di essere in vacanza, chiudete gli occhi e fatevi trasportare da questi suoni leggeri, immaginando di essere dove vorreste tanto trascorrere qualche giorno se solo vi fosse concesso. Auguro a tutti voi di partire senza programmare tutto, lasciando un po’ di spazio al CASO, che a me personalmente stupisce sempre. Buon viaggio!
Un abbraccio.
E.
Playlist vagabonda
Hotel California: Eagles - 1976
Alghero: Giuni Russo – 1986
Il cielo d’Irlanda: Fiorella Mannoia - 1992
What's Up: 4 No Blondes - 1993
Lemon Tree: Fool's Garden - 1995
Torn: Natalie Imbruglia - 1997
High: Lighthouse Family - 1997
Try: Macy Gray - 1999
Shimbalaie: Maria Gadù - 2009
Buon viaggio (Share the love): Cesare Cremonini - 2015
“Viaggiare deve comportare il sacrificio di un programma ordinario a favore del caso, la rinuncia del quotidiano per lo straordinario, deve essere una ristrutturazione assolutamente personale alle nostre convinzioni”
Hermann Hesse